mercoledì 20 ottobre 2010

Un poeta e i suoi fiori

Tempo fa ho deciso di lanciarmi nell'epica impresa di leggere I fiori del male (Charles Baudelaire).
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi da un libro di poesie.
Il rapporto che ne esce fuori è un po' contorto e fatto di reciproci respingimenti.
Non credo siano facili da leggere, le poesie.
Quando mi metto riesco ad andare avanti solo di qualche pagina, perchè mi sento in qualche modo sazia, come se non mi stesse dentro più niente.
Però sono gonfia e piena in un modo che è difficile da descrivere.
E' bello.
Sono parole che mi accompagnano da mesi, sparse sul comodino, da dove le raccolgo e le assorbo.
Questa che qui vi srotolo è una delle decine di poesie che mi piacerebbe condividere.
S'intitola Heautontimorumenos.
L'ho scoperta una sera che non avevo sonno.
E' strano come le letture che ti impongono a scuola risultino la maggior parte delle volte pesanti e incomprensibili, e come assumano un significato totalmente diverso e umano se le si affronta da soli, come conquista personale...
Ecco a voi questo pezzo, il cui titolo, tradotto, significa "punitore di se stesso".
Succhiate, succhiate...



Ti batterò senza rabbia
né odio, come un beccaio
o come Mosè la sua roccia!
E dai tuoi occhi farò,

per dissetare il mio Sahara,
scorrere flutti di pena.
Sull’acqua salsa del tuo pianto
salperà la mia nave

di desiderio e speranza,
e i tuoi singhiozzi che adoro
come un tamburo di guerra
daranno l’ebbrezza al mio cuore.

Non sono io la nota che stride
nella divina sinfonia,
per questa vorace Ironia
che mi divora e m’intride?

Lei ringhia qui, nella mia voce!
È nel mio sangue quel veleno!
Sì, sono io lo specchio osceno
dove la strega si mira!

Sono la piaga e il coltello,
la guancia e la percossa!
Sono la vittima e il boia,
lo slogatore e le ossa!

Sono il vampiro del mio cuore
-un gran derelitto che al riso
dannato è in eterno, e non ha
la grazia più di un sorriso!

1 commento:

  1. Ogni volta che apro quel libro mi pare di sentire l'odore del vino, degli incensi e mi figuro i colori che incorniciavano lo studio di Baudelaire: sinestesie più che perfette!

    (Dovresti leggertelo in lingua originale.)

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